ERSE effettua monitoraggi faunistici in Toscana e nel resto d’Italia. I metodi proposti consentono la determinazione di parametri ecologici delle popolazioni in esame (es. densità, struttura di popolazione, densità relativa, distribuzione della popolazione, uso dell’habitat).
Censimento estensivo mediante unità di osservazione (block count) (target: grandi ungulati): diurno, con operatori fissi e/o in movimento in Settori di Riferimento (SdR) e Unità di Rilevamento (UdR), da sottoporre a conteggio in giornate successive. Periodicità annuale, da effettuarsi in periodi favorevoli (es. svernamento).
Censimento estensivo o campionario primaverile notturno con faro (target: carnivori, grandi ungulati, lagomorfi) condotto da automezzo, finalizzato ad una quantificazione complessiva della presenza lungo percorsi o in aree aperte. Periodicità: annuale, da aprile a giugno.
Censimento estensivo o campionario al bramito (target: cervo): rilevamento notturno acustico dei maschi adulti al bramito. Periodicità: annuale, durante il periodo riproduttivo (autunno).
Rilevamento di indici di presenza (target: grandi carnivori, mustelidi, ungulati, lagomorfi) per una stima dell’abbondanza (es. fregoni, tracce, brucature, marcature con feci) in rapporto ad una superficie o ad un transetto (strip transect). Periodicità: potenzialmente realizzabile durante tutto l’anno.
Conteggio delle tane attive (target: grandi carnivori, mustelidi) in un’area adeguatamente perlustrata per il calcolo di un indice dell’abbondanza della popolazione residente. Periodicità: annuale (periodo primaverile).
I metodi proposti per il monitoraggio della microteriofauna (talpe, toporagni, arvicole, ghiri, topi, ratti) non permettono, di solito, di ottenere una stima della densità delle popolazioni, in quanto risulta spesso impossibile riferirsi ad una determinata misura di superficie; il conteggio e l’identificazione degli individui catturati forniscono, tuttavia, un indice di abbondanza della popolazione, nonché una rappresentazione della biodiversità.
Analisi delle borre: raccolta e dissezione delle borre, i frammenti indigeriti delle prede (ossa, denti, pelo), compattate in modo caratteristico, che vengono regolarmente rigurgitati da alcuni uccelli rapaci (in particolare gli strigiformi notturni); tale operazione consente di identificare le specie di micromammiferi che hanno costituito il pasto del predatore, potendone così inferire la presenza.
Trappole “a vivo”: campionamento basato su una disposizione di trappole non letali, di diverso tipo, a intervalli regolari, lungo un transetto o in modo da formare una “griglia di cattura”; nel secondo caso è possibile ottenere una stima della densità della popolazione, potendo ricondurre il numero di esemplari catturati alla superficie di campionamento. Le catture si effettuano per almeno tre notti consecutive; è sempre previsto il rilascio degli esemplari catturati.
I dati relativi all’erpetofauna italiana sono raccolti all’interno del progetto “Atlante degli Anfibi e Rettili Italiani”, a cura della Societas Herpetologica Italica, di cui si adottano alcuni metodi di campionamento:
Osservazione diretta: ricerca e conteggio degli esemplari lungo transetti o all’interno di aree rappresentative del territorio. Il metodo consente di ottenere dati qualitativi o semi-quantitativi (all’aumentare dello sforzo di campionamento).
Cattura manuale: ricerca e cattura degli esemplari previa ricerca in microhabitat tipici o mediante l’uso di attrezzature (trappole a caduta o galleggianti, cappi, retini). Si ottengono risultati di tipo prevalentemente qualitativo: aumentando lo sforzo di campionamento è possibile procedere alla determinazione di parametri ecologici, quali l’Indice di Petersen, ottenibile mediante la ricattura degli esemplari precedentemente catturati e marcati (“metodo delle catture successive”).
Richiami acustici: conteggio dei richiami dei maschi in corrispondenza dei punti d’ascolto (possibile solo per anfibi canori e limitato alla sola stagione riproduttiva).
Possono, inoltre, essere applicati altri metodi a supporto dei precedenti, quali il transetto notturno effettuato su automezzo (night driving, utile per il monitoraggio degli anfibi notturni) e/o la raccolta e l’identificazione degli esemplari uccisi sulle strade (roadkill analysis).
Tutti i metodi proposti sono applicabili esclusivamente ai periodi in cui la componente faunistica in esame è attiva (primavera-autunno). A prescindere dalla tecnica adottata, si garantisce il rilascio e l’incolumità degli esemplari catturati.
Il censimento dell’avifauna è un punto di riferimento per il monitoraggio della biodiversità, il confronto tra habitat, le indagini pre- e post-trattamento. Considerata l’importanza che gli uccelli selvatici rivestono anche in contesti comunitari o internazionali (Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”; Convenzione di Ramsar, relativa alla fauna degli ambienti umidi), il corretto monitoraggio delle popolazioni naturali risulta particolarmente importante nell’ottica della gestione sostenibile del territorio e/o della progettazione di infrastrutture.
Rilievo mediante stazioni di ascolto (point counts): individuazione delle specie nidificanti mediante l’ascolto dei canti da un numero adeguato di stazioni; tale metodo qualitativo è particolarmente adatto per ambienti boschivi e/o specie difficili da osservare.
Rilievo su transetti lineari: registrazione dei contatti (visivi o auditivi) ottenuti da un osservatore durante il tempo impiegato a percorrere un transetto di lunghezza predeterminata; si riportano, quindi, la specie, il numero di individui, l’attività, il substrato e la distanza dal transetto degli uccelli osservati. Il metodo è sostanzialmente qualitativo; aumentando decisamente lo sforzo di campionamento (35-40 registrazioni, ripetizione mensile del campionamento) è, tuttavia, possibile ottenere informazioni semi-quantitative e procedere al calcolo di indici faunistici (es. ricchezza di specie, abbondanza, diversità) e stime di densità.
Le specie particolarmente elusive o rare (es. rapaci) possono, inoltre, richiedere l’applicazione di metodiche particolari, quali ad esempio battute di ascolto in particolari momenti della giornata (es. al tramonto per gli strigiformi), ricerca dei nidi o dei segni di presenza, induzione di risposta canora (censimento al playback).
Le specie coloniali (es. laridi, ardeidi) richiedono anch’esse tecniche specifiche per stimare le densità delle colonie individuate. Non si effettuano censimenti mediante tecniche d’inanellamento.