ERSE Ecological Research and Services for the Environment è una società cooperativa toscana tra professionisti dell’ambiente, specializzati nelle varie discipline della biologia ambientale e delle scienze naturali.
ERSE opera su tutto il territorio nazionale
Studio di incidenza
del progetto relativo alla manutenzione straordinaria delle linee elettriche in alcuni comuni della provincia di Belluno sugli habitat, la flora e la fauna afferenti alla ZSC/ZPS “Dolomiti Feltrine e Bellunesi”.
LUOGO
Veneto
TIPOLOGIA
Studio di incidenza
COMMITTENTE
Proger s.p.a.
Lo Studio di Incidenza ha valutato tutte le possibili interferenze ambientali derivanti dalla manutenzione straordinaria delle linee elettriche Agordo-Stanga e Agordo-Vellai nei comuni di Agordo, La Valle Agordina, Sedico e Sospirolo (BL).
In particolare sono state analizzate le incidenze significative suglihabitat e sulle specie (flora e fauna) afferenti alla Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT3230083 “Dolomiti Feltrine e Bellunesi”.
Lo Studio ha avuto come obiettivo la verifica dell’assenza di compromissioni nello stato di conservazione degli habitat e delle specie presenti, portando particolare riguardo a quelli elencati nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 79/409/CEE e negli Allegati I e II della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Lo Studio e la successiva Valutazione di Incidenza hanno avuto sostanzialmente il compito di individuare e valutare il grado di disturbo, temporaneo o permanente, che un qualsiasipiano/progetto può generare ad un sito o proposto sito della Rete Natura 2000. Lo Studio rappresenta, infatti, uno strumento normativamente obbligatorio e tecnicamente indispensabile per garantire il raggiungimento di un livello di equilibrio, sia procedurale che sostanziale, tra la conservazione degli habitat e/o delle specie e l’uso sostenibile del territorio e delle sue risorse, andando ad individuare eventuali interferenze che il piano/progetto può avere con il sistema ambientale di riferimento ed individuare, eventualmente ve ne fosse la necessità, interventi di mitigazione o compensazione compatibili.
In generale gli interventi hanno previsto:
sostituzione di alcuni conduttori e di alcuni armamenti;
risanamento delle fondazioni deteriorate e sostituzione membrature danneggiate;
sostituzione dei sostegni e fondazioni ad alcuni picchetti;
sostituzione di alcune funi di guardia;
installazione in campata di dispositivi antirotazionali.
Al fine di valutare con maggiore attenzione la presenza degli elementi della Rete Natura 2000 interessati dall’opera è stato effettuato un sopralluogo sul posto.
Nello specifico sono state indagate learee di installazione dei tralicci da sostituire, nonché le aree prossimali utilizzabili come aree di deposito di materiale. È stata analizzata la vegetazione tramite il metodo fitosociologico di Braun-Blanquet (1928) applicato all’intera area. Per ogni rilievo sono stati individuati gli strati della vegetazione osservabili e calcolata l’altezza media e la copertura di ciascuno strato.
Sono state identificate le specie vegetali e calcolata la loro classe di copertura, annotando inoltre il loro valore di vulnerabilità come indicato nell’Allegato A del Piano di Gestione della ZSC. È stata, infine, attribuita la formazione vegetazionale e, qualora presente, l’habitat ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.
In generale è stato considerato che gli impatti permanenti avrebbero interessato aree limitate e sarebbero stati bilanciati dallo smantellamento delle basi dei vecchi tralicci, di superficie equiparabile, restituendo le aree allo status quo ante.
Tale smantellamento avrebbe permesso, pertanto, la ricolonizzazione da parte della vegetazione spontanea e la restituzione dell’area ad un assetto completamente naturale.
L’assenza di specie esotiche o ruderali nei pressi dell’opera ha fatto presuppore una scarsa, se non assente, ingressione di specie di questo tipo sul terreno smosso e non ancora ricolonizzato dalla flora locale, pertanto è stata prevista un’evoluzione della vegetazione del tutto analoga a quella già osservata in loco, con il passaggio dalle formazioni secche a graminacee verso l’orno-ostrieto.
Relativamente al disturbo a carico della fauna, questo avrebbe potuto essere connesso all’aumento dei livelli di disturbo visivo e soprattutto acustico, dovuti al movimento dei mezzi di cantiere (macchine escavatrici, elicottero) impegnati nella realizzazione dell’opera.
Relativamente al bersaglio, questo sarebbe stato rappresentato in particolare dalla fauna mobile terrestre e dall’avifauna residente o soggiornante nell’area di studio, la quale avrebbe avuto la possibilità di allontanarsi dall’area interferita nel periodo di realizzazione dei lavori.
Vista la limitata estensione dell’opera, anche qualora l’area interessata da questa fosse stata effettivamente utilizzata come fonte di foraggiamento o avesse fatto parte dell’home range di specie animali di individui di specie protette, è stato ritenuto tuttavia prevedibile che queste si sarebbero potute spostare temporaneamente verso le aree limitrofe dalle analoghe caratteristiche ecologiche, vista la presenza diffusa sia di ambienti prativi che forestali della stessa tipologia di quelli analizzati durante il sopralluogo nell’intorno dell’area interessata dalle lavorazioni.